Ristorante l'Olimpo
Ristorante l'Olimpo
L'esperienza culinaria
che non dimenticherai.
L'esperienza culinaria
che non dimenticherai.
Il Ristorante
Raffinato ed elegantemente affacciato sul lungomare e con posizione incantevole sul porto turistico, il Ristorante L’Olimpo con le sue ampie vetrate porta il mare negli occhi oltre che nel piatto. Le tinte delicate
e l’illuminazione suggestiva addolciscono il tempo trascorso degli ospiti nella sala ristorante, emblema di sobrietà e raffinatezza. Un ambiente
che pur senza inseguire le mode, riesce a restare sempre attuale.
Il Ristorante
Raffinato ed elegantemente affacciato
sul lungomare e con posizione incantevole
sul porto turistico, il Ristorante L’Olimpo
con le sue ampie vetrate porta il mare negli occhi oltre che nel piatto. Le tinte delicate e l’illuminazione suggestiva addolciscono il tempo trascorso degli ospiti nella sala ristorante, emblema di sobrietà e raffinatezza. Un ambiente che pur senza inseguire
le mode, riesce a restare sempre attuale.
L’ingrediente in armonia con il piatto, il piatto in armonia con quanto lo circonda. Ingredienti pregiati e materie prime selezionate, abbinamenti equilibrati e preparazioni esperte. La filosofia Olimpo è filosofia di qualità, coraggio nella proposta e fiducia nel nostro ospite, che varcala soglia del ristorante per entrare in una dimensione sospesa nel tempo.
il piatto in armonia con quanto lo circonda. Ingredienti pregiati e materie prime selezionate, abbinamenti equilibrati e preparazioni esperte.
La filosofia Olimpo è filosofia di qualità, coraggio nella proposta e fiducia nel nostro ospite, che varca la soglia del ristorante per entrare in una dimensione sospesa nel tempo.

Il Ristorante
Raffinato ed elegantemente affacciato sul lungomare e con posizione incantevole sul porto turistico, il Ristorante L’Olimpo con le sue ampie vetrate porta il mare negli occhi oltre che nel piatto. Le tinte delicate e l’illuminazione suggestiva addolciscono il tempo trascorso degli ospiti nella sala ristorante, emblema di sobrietà e raffinatezza.
Un ambiente che pur senza inseguire le mode, riesce a restare sempre attuale.
L’ingrediente in armonia con il piatto, il piatto in armonia con quanto lo circonda. Ingredienti pregiati e materie prime selezionate, abbinamenti equilibrati e preparazioni esperte. La filosofia Olimpo è filosofia di qualità, coraggio nella proposta e fiducia nel nostro ospite, che varcala soglia del ristorante per entrare in una dimensione sospesa nel tempo.

I Sapori
Ogni posto è pensato, disegnato, curato per far vivere un’esperienza di assaggio inedita in totale comfort.
Il menu vuole essere un ritorno all’essenziale, la chiave della cucina di chef Antonio Vaccaro: stagionalità, territorialità e ricerca di produttori locali di nicchia. La Calabria è generosa nei sapori, nei colori e offre abbinamenti che permettono di viaggiare dal mare alla montagna. Tecnica e precisione sono messe al servizio dei migliori ingredienti della regione per dar vita a piatti dai decisi sapori contemporanei con ben gestite punte di amaro ed acido, nonché un intrigante utilizzo degli agrumi.
Sapori ricchi e intensi dominano il menu
e permettono di spaziare tra varie realtà: i profumi
dei prodotti vegetariani, le pregiate carni dell’entroterra locale e un ideale tuffo nei prodotti
del Mar Ionio. La carta dei vini si focalizza sulla regione senza trascurare – tuttavia – ottime referenze in Italia e nel mondo.


I Sapori
Ogni posto è pensato, disegnato, curato per far vivere un’esperienza
di assaggio inedita in totale comfort. Il menu vuole essere un ritorno all’essenziale, la chiave della cucina di chef Antonio Vaccaro: stagionalità, territorialità e ricerca di produttori locali di nicchia. La Calabria è generosa nei sapori, nei colori e offre abbinamenti che permettono di viaggiare
dal mare alla montagna. Tecnica e precisione sono messe al servizio
dei migliori ingredienti della regione per dar vita a piatti dai decisi sapori contemporanei con ben gestite punte di amaro ed acido, nonché
un intrigante utilizzo degli agrumi.
I Sapori
Ogni posto è pensato, disegnato, curato per far vivere un’esperienza di assaggio inedita in totale comfort. Il menu vuole essere un ritorno all’essenziale, la chiave della cucina di chef Antonio Vaccaro: stagionalità, territorialità e ricerca di produttori locali di nicchia. La Calabria è generosa nei sapori, nei colori e offre abbinamenti che permettono di viaggiare dal mare alla montagna. Tecnica e precisione sono messe al servizio dei migliori ingredienti della regione per dar vita a piatti dai decisi sapori contemporanei con ben gestite punte di amaro ed acido, nonché un intrigante utilizzo degli agrumi.

Il mito che rimane e la storia che prosegue.
Il mito che rimane e la storia
che prosegue.
Il mito che rimane
e la storia
che prosegue.
Si narra che Zeus, re degli déi olimpi, intento a osservare gli uomini dall’altura dell’Olimpo, provasse meraviglia e forte desiderio per i tanti doni che Gea aveva riservato loro,
dei quali lui non poteva cibarsi, pena la perdita dell’immortalità. L’impaziente dio del Cielo, decise quindi di convocare Efesto, Signore del fuoco e dei metalli per affidargli l’impresa di erigere un edificio, simbolo di connessione tra divino e terreno. Di fronte a tale maestoso incarico, l’ estasiato Efesto chiese il perché di tale impresa e Zeus rispose che tale luogo sarebbe divenuto la dimora in cui le divinità, attraverso i mortali, avrebbero potuto assaporare le meraviglie della terra e del mare.
Mémore del suo vissuto, Efesto propose a Zeus di collocare l’edificio nel luogo che lo aveva accolto e ospitato: la Magna Grecia. Incantato dalla bellezza senza uguali del luogo,
Zeus acconsentì. È così che, impiegando marmo pantelico e colonne doriche, con cui aveva edificato le strutture dell’Olimpo, Efesto si mise al lavoro creando al centro del nuovo edificio, sulle ceneri di una vecchia colonna, una sala maestosa nella quale ogni giorno gli umani potessero divinamente banchettare e bramare l’immortalità.
Si narra che Zeus, re degli déi olimpi, intento a osservare gli uomini dall’altura dell’Olimpo, provasse meraviglia e forte desiderio per i tanti doni che Gea aveva riservato loro, dei quali lui non poteva cibarsi, pena la perdita dell’immortalità. L’impaziente dio del Cielo, decise quindi di convocare Efesto, Signore del fuoco e dei metalli per affidargli l’impresa di erigere un edificio, simbolo di connessione tra divino e terreno. Di fronte a tale maestoso incarico, l’estasiato Efesto chiese il perché di tale impresa e Zeus rispose che tale luogo sarebbe divenuto la dimora in cui le divinità, attraverso i mortali, avrebbero potuto assaporare le meraviglie della terra e del mare.
Mémore del suo vissuto, Efesto propose a Zeus di collocare l’edificio nel luogo che lo aveva accolto e ospitato: la Magna Grecia. Incantato dalla bellezza senza uguali del luogo, Zeus acconsentì. È così che, impiegando marmo pantelico e colonne doriche, con cui aveva edificato le strutture dell’Olimpo, Efesto si mise al lavoro creando al centro del nuovo edificio, sulle ceneri di una vecchia colonna, una sala maestosa nella quale ogni giorno gli umani potessero divinamente banchettare e bramare l’immortalità.
Si narra che Zeus, re degli déi olimpi, intento a osservare gli uomini dall’altura dell’Olimpo, provasse meraviglia e forte desiderio per i tanti doni che Gea aveva riservato loro, dei quali lui non poteva cibarsi, pena la perdita dell’immortalità. L’impaziente dio del Cielo, decise quindi di convocare Efesto, Signore del fuoco e
dei metalli per affidargli l’impresa di erigere un edificio, simbolo di connessione tra divino e terreno.
Di fronte a tale maestoso incarico, l’ estasiato Efesto chiese il perché di tale impresa e Zeus rispose che tale luogo sarebbe divenuto la dimora in cui le divinità, attraverso i mortali, avrebbero potuto assaporare
le meraviglie della terra e del mare.
Mémore del suo vissuto, Efesto propose a Zeus
di collocare l’edificio nel luogo che lo aveva accolto e ospitato: la Magna Grecia. Incantato dalla bellezza senza uguali del luogo, Zeus acconsentì. È così che, impiegando marmo pantelico e colonne doriche,
con cui aveva edificato le strutture dell’Olimpo,
Efesto si mise al lavoro creando al centro del nuovo edificio, sulle ceneri di una vecchia colonna, una sala maestosa nella quale ogni giorno gli umani potessero divinamente banchettare e bramare l’immortalità.



